Da: "Ufficio Stampa_M.Argentario" A: Oggetto: Cittadinanza onoraria OLIN J.STEPHENS Data: sabato 16 ottobre 2004 11.47 COMUNE DI MONTE ARGENTARIO Il Comune di Monte Argentario conferirà la cittadinanza onoraria a Olin J. Stephens Il Consiglio Comunale si riunirà in seduta straordinaria lunedì 18 ottobre p.v. alle ore 18,30 per conferire la cittadinanza onoraria ad OLIN J. STEPHENS. Il Sindaco, Nazzareno Alocci, motiva così la scelta, condivisa dai quattro gruppi consiliari, di conferire la cittadinanza onoraria a Stephens : " per aver guidato , con il suo genio acuto e inesauribile, il progresso della vela sportiva verso sempre più esaltanti sfide e nuovi ambiziosi traguardi. Nel corso della sua lunghissima ed eccezionale carriera, ha visto le imbarcazioni da lui progettate primeggiare nei più impegnativi e famosi campi di regata. Egli è divenuto un affezionato e profondo estimatore della cantieristica navale dell’Argentario, specialmente in quel settore che, recuperando la nobile e antica tradizione dei maestri d’ascia, si è affermata nel restituire prestigiose barche d’epoca al loro originario splendore. Nel corso delle sue frequenti visite all’Argentario i nostri operatori hanno potuto avvalersi direttamente del suo inestimabile patrimonio di esperienze ed egli stesso si è fatto il testimonial più convinto e credibile della qualità del nostro lavoro nel mondo." « Mi considero un uomo fortunato perchè ho avuto sempre dei sogni da inseguire » Chi parla è Olin J.Stephens II, il più grande progettista navale della nostra epoca : una vita trascorsa al tavolo da disegno e più ancora sull’ acqua, a studiare le forme perfette della barca ideale. Nato a New York il 13 Aprile 1908, Olin comincia a navigare sin da ragazzino sul Lake George, con il padre e il fratello Rod, che con lui dividerà la passione per le regate. Quella di disegnare barche non è stata una scelta dettata dalla ragione o dall’interesse, quanto dal bisogno, innato, di soddisfare un istinto pulsante e mai sopito. A bordo di Cork, il primo sloop di famiglia, Olin e Rod imparano i rudimenti della vela, navigando nella baia di Cape Cod. Le linee d’acqua, le forme della carena e la loro influenza sulle prestazioni attirano l’interesse del giovane Olin per non abbandonarlo mai più. Come tutte le persone dotate di un’intelligenza superiore e di un fiuto naturale, Olin era insofferente tra le mura dell’autorevole Massachusetts Institute of Technology di Boston, costretto ad un’educazione rigida e manualistica : la sua insaziabile fame di conoscenza non poteva essere soddisfatta dall’insegnamento scolastico, ma dall’apprendimento sul campo. La lacuna matematica è stata compensata dall’esperienza in mare, da intuizioni geniali e, come lui stesso ammette, da un « pizzico di fortuna ». Illustrare la sua produzione in poche riche è un’impresa titanica : più di quattromila progetti, centinaia di scafi vincenti, sei Defender di Coppa America, i celibri Swan, tre barche vittoriose alle regate intorno al mondo, e ancora i 6, gli 8 e i 12 Metri Stazza Internazionale, colaborazioni con i principali sistemi di stazza, libri, lezioni, conferenze. Da questa innumerevole produzione sono venute fuori diverse pietre miliari e alcune rappresentano il filo comune che lega Olin Stephens a Porto S. Stefano, perchè è qui che sono state riportate alla loro dignità originale e riconsegnate alla storia della vela. Era il 1929, il momento della Grande Depressione e Olin, aveva appena costituito, insieme con l’amico di famiglia, Drake Sparkman, il famoso studio Sparkman & Stephens di New York, che proprio quest’anno celebra il suo settantacinquesimo anniversario. Il progetto che segna il debutto nel teatro delle grandi regate internazionali è certamente quello di Dorade : commissionata dal padre, che credeva fortemente nelle capacità dei suoi due ragazzi, Dorade segna un punto di non ritorno nel mondo della progettazione e dopo la vittoria della regata transatlantica Newport Plymouth, terminata con due giorni di anticipo sulle concorrenti, il nome di Olin è sulla bocca di tutti. Ma è dopo la conquista del Fastnet, che arriva il successo : rientrato in America a bordo di un transatlantico, l’equipaggio di Dorade riceve l’accoglienza riservata agli eroi e sfila in macchina, sotto una pioggia di coriandoli, per le strade di New York, Nel 1935 Stormy Weather, altra « vecchia » conoscenza del Cantiere Navale dell’Argentario, segue le orme di Dorade, bissandone i successi. Porto S.Stefano, 16 ottobre 2004